“C’era una volta”: Un GdR per Bambini

Già dalla copertina questo gioco si dichiara: “Un gioco di Ruolo per bambini e non solo…”. Nella mia poca esperienza posso dire che fino ad oggi non avevo mai incontrato un gioco di ruolo per bambini!

Questo manuale è scritto da Francesco Lutrario e risale al 1994. Nella prefazione Luca Giuliano dice che:

Il gioco di ruolo non è nato come un gioco per bambini. E’ stato per lungo tempo un gioco ideato dai grandi per i grandi. Le regole spesso complicate avevano lo scopo di rendere verosimile il mondo artificiale in cui si muovevano i personaggi.[…]ma non sono le regole di simulazione a tenere insieme i pezzi sparsi del gioco, bensì l’uso attento di regole di narrazione che permettono ai giocatori di condividere le loro fantasie e di costruire insieme una storia..

Ed è su questo concetto che si fonda tutto il gioco. Infatti a partire dalla scheda di creazione del personaggio, le regole sono poche e funzionali ad un corretto svolgimento narrativo della storia.

C’era una volta” è ambientato nel mondo delle fiabe, quelle che tutti noi bene o male ci portiamo dietro come bagaglio della nostra infanzia e che un bambino, capirete bene, conosce. I giocatori si trovano ad interpretare dei piccoli Folletti Verdi che vivono pacificamente nel loro villaggio nelle Terre Incantate e qui svolgono i normali lavoretti da folletto, che non mi metto ad elencare. Ma questi personaggi hanno un compito ben preciso: alcuni di loro formano una squadra che vigila sulla sicurezza del mondo incantato, e devono far si che tutte le fiabe abbiano un lieto fine.

Per giocare bisogna essere almeno in due e pensate che il gioco è stato studiato per essere giocato da bambini da 5 anni in su e le regole base per diventare il Narratore sono scritte in modo che risultino comprensibili ad un bambino di 9 anni. Oltre a questa parte di autogestione del gioco da parte del bambino, esiste anche un’area nel manuale chiamata: “Regole avanzate per Narratore”. Questa contiene una parte che permette di far diventare il gioco divertente anche per gli adulti e dà dei preziosi consigli per utilizzarlo con i bambini molto piccoli.

Detto questo direi che è un materiale da sperimentare e potrebbe essere un’idea interessante se le maestre delle scuole elementari lo utilizzassero nelle loro classi per fare lezione di italiano…ok questa è un po’ un’utopia!!! Ma la speranza è sempre l’ultima a morire, avanti maestre provate a improvvisarvi Master anche voi!!!!

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