Quale ambientazione?

Cari Cattonerd,

vi ho scoperto da poco, ma vi ammiro per la passione con cui presentate la bellezza della Vera Fede alle nuove generazioni!

Mi raccomando continuate a seguire le orme di San Filippo Neri e San Giovanni Bosco nel CyberSpazio!

Sono un papà fuori, nerd dentro che chiede il vostro aiuto.
Il nostro Vescovo (di Milano) sta lanciando l’iniziativa “Oratorio 2020” per ripensare il ruolo che gli oratori hanno al giorno d’oggi.
Mi sembrava una bella idea organizzare nel nostro Oratorio (di Desio, Sì, la città di Papa Pio XI, al secolo Achille Ratti) delle sessioni di GdR pensate per bambini/e ed ai ragazzi/e.

Ora mentre per i bambini/e delle elementari è più facile tant’è vero che ci sono regolamenti adatti come Hero Kids RPG o il prossimo ed italianissimo Kids & Dragons mi trovo un po’ in difficoltà a trovare una ambientazione che sia affine alla morale cattolica da proporre agli adolescenti.

Già perché il caro vecchio dungeon drawl dubito abbia ancora molto smalto… perlomeno per le fanciulle.

Ho letto con interesse «Giochi di Ruolo pericolosi per l’umanità?» e sì, Alex ha ragioni da vendere con le tesi che ha esposto in però… non riesco a decidere cosa proporre.

È vero che potrei proporre una campagna in Arda – ho un sacco di materiale per il vecchio Middle-earth Role Playing/GiRSA, ma mi blocco.

Giocando in Arda mi sembrerebbe di “sporcarla”. Non mi sento “degno” di calare una storia nella grande trama stesa da Tolkien.

Narnia purtroppo non la conosco affatto, dovrei leggermi tutti i libri e francamente non ne ho il tempo.

Sono abbastanza vecchio da aver comprato da adolescente la scatola rossa ed un mare di altra roba per AD&D ma senza riuscir mai a giocar davvero se non due-tre partitelle sporadiche.
Però ho letto le prime due trilogie di DragonLance e mi affascina la lotta bene contro male che vi alberga, d’altronde Tracy Hickman ha fatto il missionario prima di fare lo scrittore. Ok mica cattolico, ma di certo non è un satanasso.

Mi intristisce però la fine che ha fatto Krynn: ho letto “La seconda generazione” e già i cavalieri di Takysis mi andavano un tantinello di traverso; non ho letto gli ultimi libri – quelli ma quel che si legge sull’era dei mortali proprio non mi piace: Paladine che diventa mortale per mantenere l’equilibrio. Che tristezza.

Ho una copia della prima edizione di Greyhawk, ma sempre di pantheon pseudo-pagani si parla.

Ci sarebbe Mystara dove gli dei proprio NON ci sono, ci son solo personaggi che sono assurti all’immortalità in tempi andati e le “sfere di influenza”; d’altronde Mystara di fatto è la nostra Terra ai tempi di fine cretaceo.

Volevo proporre qualcosa di “classico” e non qualcosa di fantascientifico. Parlando appunto di cretaceo e dinosauri mi ero lasciato affascinare da Predation (col suo Cypher System) ma credo finirà che dovrò crearmi io un mondo o emendare GreyHawk trasformando gli dei in santi/angeli/demoni eccetera.

Mi direte voi: e i Reami dimenticati? Ci credi che non li ho mai approfonditi?

Non ho intenzione di proporre cose palesemente inadatte come Dark Sun – di cui son grande collezionista ed ho quasi tutto.

Oppure potrei prendere cose come http://www.worlddreambank.org/J/JAREDIA.HTM e “andare in medioevo futuro” tra dieci-ventimila anni…. (per inciso su http://www.worlddreambank.org/P/PLANETS.HTM ci sono un sacco di spunti interessanti, “climatologicamente validi”).

Dopo averti snocciolato tutte le alternative, mi rivolgo a voi per un consiglio.

Quale ambientazione “Catholic-compatible” proporre?

Poi ci sarebbero regolamenti come quello di Drizzit dove non c’è distinzione tra i vari tipi di magia che mi pare un approccio più abbordabile.

PS: in origine questo testo voleva essere una mail. Poi complice caselle non pubbliche e/o inesistenti e l’impossibilità di contattarli in altro modo è diventato un pezzo su Facebook. Ma là non si possono mettere i collegamenti. E allora copio tutto qui.

3 Replies to “Quale ambientazione?”

  1. Ciao Paolo. Ti rispondo nella tua pagina, perché il tuo dilemma come Game Master me lo pongo anch’io tuttora.

    Qual è l’ambientazione più adatta da giocare per spiegare una realtà, dunque una cosmogonia, cattolica? Eh, bella domanda! Ma non è facile dare una risposta esauriente.
    – Arda è la più adatta in assoluto, perché non è nemmeno un vero fantasy, ma uno mondo pseudo-storico come Hyboria di “Conan il barbaro”. Tolkien descrive un mondo ancestrale squisitamente cattolico. I Figli di Ilúvatar sono una quasi perfettamente rappresentazione dei Figli di Dio di Genesi 6. Tuttavia giocare in Arda, nella Terra di Mezzo, richiede una conoscenza delle opere tolkieniane e del pensiero di Tolkien a dire poco notevole. Oltretutto, interpretare un umano è fattibile, ma fare lo stesso con un Elfo della Terra di Mezzo è davvero difficile… In linea di massima, Arda è sempre la scelta migliore ma solo se il Game Master è davvero un tolkieniano sfegatato, altrimenti hai ragione, c’è il rischio di “sporcare” una cosa sacrosanta come la Terra di Mezzo.
    – “Dragon Lance” e “Mystara” sono più facili da giocare come ambientazioni, sempre a patto che si siano letti i romanzi, ma non le trovo di tanto così compatibili con la visione cattolica. Anzi, le trovo una versione di molto depotenziata di Arda, con elementi fantasy non proprio facili da collocare in discorsi realistici riguardo la fede cristiana.
    – I reami perduti o “Forgotten Realms” sono in assoluto l’ambientazione da me più giocata, che se integrata con il Multiverso di “Planescape” hanno un’enormità di possibilità. Ho letto anche le varie saghe fantasy a essa dedicate, di cui quelle di R.A. Salvatore sono le più riuscite, ma te lo dico senza tanti fronzoli: di cattolico non hanno NULLA! C’è di base una realtà abbastanza gnostica e assolutamente politeista, con quella sottocultura dell’occulto a cui alludevo nel mio articolo dedicato a GdR. Pertanto non la consiglio a nessuno. Oltretutto è un’americanata sincretista dove si può dire tutto o niente in base alla fantasia del GM.
    – “Greyhawk” è la più scarna e ha pure gli stessi problemi dei “Forgotten Realms”.
    – “Dark Sun”, “Vampri” e “Ravenloft” sono come i romanzi di Lovecraft: belli, ma malvagi nei contenuti. Cioè, Dio non è buono…

    Altre ambientazioni concepite per D&D non me ne vengono in mente, ma la quinta edizione offre un sistema di gioco abbastanza semplice e adattabile a qualsiasi contesto. A questo punto si fa prima a inventarselo un mondo se si ha la fantasia necessaria. 😉
    Il problema di fondo è saper introdurre il magico nel sacro senza cadere in dissacrazioni e/o inventare qualcosa che invece di avvicinare alla realtà allontani i giocatori dalla visione cattolica.
    Al di là dell’ambientazione, c’è anche la storia della campagna… cosa si vuole dire? Quel è il tema del racconto che si vuole far vivere ai giocatori? Si può anche scegliere l’ambientazione perfetta ma fare un pastrocchio con la storia. E come gestire la questione del “Power Play”? C’è poco da fare, bisognare essere bravi e trovare giocatori con la giusta sensibilità. Fare giocare qualcuno che in realtà vuole solo scimmiottare un videogioco, che sia dentro un oratorio o a casa, è sempre una perdita di tempo!

  2. Ciao Paolo,
    Mi sono imbattuto ora nel post. Io sto giocando con una ambientazione inglese degli anni ’80, il mondo di Legend, creato da Dave Morris. Qualcuno dei più vecchiotti ricorderà i librogame della serie di Blood Swoord… Essenzialmente è un mondo medievale ma non pagano come D&D. Con alcune piccole modifiche viene fuori una ambientazione low-fantasy, con la Chiesa cattolica, quella ortodossa e pure l’Islam. Nel manuale base, scaricabile gratuitamente su Drivethroughrpg (https://www.drivethrurpg.com/product/90926/Dragon-Warriors?term=dragon+warriors) c’è un sistema di regole molto agile OSR. La versione che ho adattato io era con le regole di Pathfinder ma ho provato l’ambientazione anche con quelle di Swords&Wizardry. Nel manuale base c’è anche una piccola avventura molto ben fatta.

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