Comments on: Quale ambientazione? https://monodes.com/predaelli/2019/02/11/5191/ A civil engineer with a longlife fondness for Software Libero Sun, 27 Jun 2021 17:57:18 +0000 hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.7.2 By: Paolo Redaelli https://monodes.com/predaelli/2019/02/11/5191/#comment-17830 Sun, 27 Jun 2021 17:57:18 +0000 https://monodes.com/predaelli/?p=5191#comment-17830 In reply to Giovanni.

Grazie Giovanni! Tra l’altro mi hai ricordato che c’è un Kickstarted di Blood Sword che avevo snobbato perché non lo conoscevo!
DOvrebbe essere questo https://www.kickstarter.com/projects/tambu/blood-sword-5e
Mi hai fatto venire voglia di sottoscriverlo!
Inizio a scaricare il manuale che mi hai indicato, poi magari sottoscrivo anche il Kickstarter!

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By: Giovanni https://monodes.com/predaelli/2019/02/11/5191/#comment-17711 Tue, 22 Jun 2021 12:23:31 +0000 https://monodes.com/predaelli/?p=5191#comment-17711 Ciao Paolo,
Mi sono imbattuto ora nel post. Io sto giocando con una ambientazione inglese degli anni ’80, il mondo di Legend, creato da Dave Morris. Qualcuno dei più vecchiotti ricorderà i librogame della serie di Blood Swoord… Essenzialmente è un mondo medievale ma non pagano come D&D. Con alcune piccole modifiche viene fuori una ambientazione low-fantasy, con la Chiesa cattolica, quella ortodossa e pure l’Islam. Nel manuale base, scaricabile gratuitamente su Drivethroughrpg (https://www.drivethrurpg.com/product/90926/Dragon-Warriors?term=dragon+warriors) c’è un sistema di regole molto agile OSR. La versione che ho adattato io era con le regole di Pathfinder ma ho provato l’ambientazione anche con quelle di Swords&Wizardry. Nel manuale base c’è anche una piccola avventura molto ben fatta.

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By: Alessandro Pacifico https://monodes.com/predaelli/2019/02/11/5191/#comment-5931 Sat, 16 Feb 2019 03:05:11 +0000 https://monodes.com/predaelli/?p=5191#comment-5931 <br /> Il problema di fondo è saper introdurre il magico nel sacro senza cadere in dissacrazioni e/o inventare qualcosa che invece di avvicinare alla realtà allontani i giocatori dalla visione cattolica.<br /> Al di là dell’ambientazione, c’è anche la storia della campagna… cosa si vuole dire? Quel è il tema del racconto che si vuole far vivere ai giocatori? Si può anche scegliere l’ambientazione perfetta ma fare un pastrocchio con la storia. E come gestire la questione del “Power Play”? C’è poco da fare, bisognare essere bravi e trovare giocatori con la giusta sensibilità. Fare giocare qualcuno che in realtà vuole solo scimmiottare un videogioco, che sia dentro un oratorio o a casa, è sempre una perdita di tempo!</p> ]]> Ciao Paolo. Ti rispondo nella tua pagina, perché il tuo dilemma come Game Master me lo pongo anch’io tuttora.

Qual è l’ambientazione più adatta da giocare per spiegare una realtà, dunque una cosmogonia, cattolica? Eh, bella domanda! Ma non è facile dare una risposta esauriente.
– Arda è la più adatta in assoluto, perché non è nemmeno un vero fantasy, ma uno mondo pseudo-storico come Hyboria di “Conan il barbaro”. Tolkien descrive un mondo ancestrale squisitamente cattolico. I Figli di Ilúvatar sono una quasi perfettamente rappresentazione dei Figli di Dio di Genesi 6. Tuttavia giocare in Arda, nella Terra di Mezzo, richiede una conoscenza delle opere tolkieniane e del pensiero di Tolkien a dire poco notevole. Oltretutto, interpretare un umano è fattibile, ma fare lo stesso con un Elfo della Terra di Mezzo è davvero difficile… In linea di massima, Arda è sempre la scelta migliore ma solo se il Game Master è davvero un tolkieniano sfegatato, altrimenti hai ragione, c’è il rischio di “sporcare” una cosa sacrosanta come la Terra di Mezzo.
– “Dragon Lance” e “Mystara” sono più facili da giocare come ambientazioni, sempre a patto che si siano letti i romanzi, ma non le trovo di tanto così compatibili con la visione cattolica. Anzi, le trovo una versione di molto depotenziata di Arda, con elementi fantasy non proprio facili da collocare in discorsi realistici riguardo la fede cristiana.
– I reami perduti o “Forgotten Realms” sono in assoluto l’ambientazione da me più giocata, che se integrata con il Multiverso di “Planescape” hanno un’enormità di possibilità. Ho letto anche le varie saghe fantasy a essa dedicate, di cui quelle di R.A. Salvatore sono le più riuscite, ma te lo dico senza tanti fronzoli: di cattolico non hanno NULLA! C’è di base una realtà abbastanza gnostica e assolutamente politeista, con quella sottocultura dell’occulto a cui alludevo nel mio articolo dedicato a GdR. Pertanto non la consiglio a nessuno. Oltretutto è un’americanata sincretista dove si può dire tutto o niente in base alla fantasia del GM.
– “Greyhawk” è la più scarna e ha pure gli stessi problemi dei “Forgotten Realms”.
– “Dark Sun”, “Vampri” e “Ravenloft” sono come i romanzi di Lovecraft: belli, ma malvagi nei contenuti. Cioè, Dio non è buono…

Altre ambientazioni concepite per D&D non me ne vengono in mente, ma la quinta edizione offre un sistema di gioco abbastanza semplice e adattabile a qualsiasi contesto. A questo punto si fa prima a inventarselo un mondo se si ha la fantasia necessaria. 😉
Il problema di fondo è saper introdurre il magico nel sacro senza cadere in dissacrazioni e/o inventare qualcosa che invece di avvicinare alla realtà allontani i giocatori dalla visione cattolica.
Al di là dell’ambientazione, c’è anche la storia della campagna… cosa si vuole dire? Quel è il tema del racconto che si vuole far vivere ai giocatori? Si può anche scegliere l’ambientazione perfetta ma fare un pastrocchio con la storia. E come gestire la questione del “Power Play”? C’è poco da fare, bisognare essere bravi e trovare giocatori con la giusta sensibilità. Fare giocare qualcuno che in realtà vuole solo scimmiottare un videogioco, che sia dentro un oratorio o a casa, è sempre una perdita di tempo!

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