Catholicism – Paolo Redaelli https://monodes.com/predaelli A civil engineer with a longlife fondness for Software Libero Sat, 10 May 2025 08:42:12 +0000 en-US hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.7.2 91795679 Vürevumm un Papa, l’è arivà vun “prevost!” https://monodes.com/predaelli/2025/05/10/vurevumm-un-papa-le-ariva-vun-prevost/ https://monodes.com/predaelli/2025/05/10/vurevumm-un-papa-le-ariva-vun-prevost/#respond Sat, 10 May 2025 08:42:10 +0000 https://monodes.com/predaelli/?p=13311 Vürevumm un Papa, l’è arivà vun “prevost!”

Trovato su FB … direi proprio che lo hanno ascoltato, lo Spirito Santo!

Papa Leone XIV

1975: Quest’uomo ha preso una decisione scioccante: Ha rifiutato la scuola di Harvard per servire i villaggi più poveri del Perù.
Ora, lui è il 267° Papa

  • Parla l’antico Inca
  • Ho camminato 8 ore per aiutare i poveri
  • Primo americano papa

La storia mai raccontata del nuovo eletto Papa Robert Prevost: nel 1975 Robert Prevost era al massimo della sua carriera.
Insegnante di matematica di Chicago. Cattolico devoto.
Aveva tutto ciò che un giovane poteva sognare, ma poi – prese una decisione che nessuno si aspettava.

Ha detto no alla scuola di Harvard.
No a un futuro a sei zeri.
No alla fama.

E sì – a qualcosa che pochi osano scegliere: una vita di resa completa. Si unì a un gruppo missionario e si trasferì in Perù. Non alle città. Non nei luoghi turistici.
Ma nei villaggi più remoti – dove i bambini muoiono per malattie curabili. E le famiglie camminano miglia solo per l’acqua pulita. Non c’erano strade. Niente acqua corrente. Nessun Wi-Fi
Solo montagne. Silenzio e povertà. Ma lui l’ha abbracciato come a casa
Roberto non viveva solo tra la gente. È diventato uno di loro.

  • Ha imparato il Quechua – la lingua sacra degli Inca
  • Ha trasportato cibo a piedi per giorni
  • Ha dormito sul pavimento sporco con gli abitanti del villaggio
  • Ha pregato sotto le stelle

Quando non costruiva rifugi. Insegnava matematica ai bambini scalzi sotto i tetti rotti. Quando non insegnava. Portava i malati sugli asini per farsi aiutare.
Ascoltò, ascoltò veramente, storie che nessun altro voleva ascoltare.

Mentre i suoi amici di casa diventavano avvocati e medici, lui e’ diventato qualcosa di completamente diverso.

  • Un pastore
  • Un fratello
  • Un tranquillo guerriero della fede

E lentamente – la sua leggenda crebbe. I suoi atti non sono stati trasmessi. Ma hanno risuonato attraverso le Ande.
I vescovi lo hanno notato
E alla fine – il Vaticano se n’è accorto
Lo hanno richiamato per guidare tutto il suo ordine agostiniano. Dal servire un villaggio. Alla supervisione di 2.800 fratelli in oltre 40 paesi.
Ancora – ha tenuto i suoi stessi sandali
Ancora – camminava con i poveri
Ancora – ha rifiutato il lusso
Poi arrivò la chiamata che cambiò tutto:
Roma lo voleva più vicino. Nel 2020 è stato nominato arcivescovo e incaricato di governare altri vescovi a livello globale. Era raro. Ma Robert non aveva mai inseguito la carriera .
Non parlava solo fluentemente il latino o il diritto canonico.
Parlava fluentemente la compassione
Nell’umiltà
In ascolto
In presenza
Il Vaticano non ha visto solo un prete. Hanno visto un leader con l’anima. Il 30 settembre 2023. Papa Francesco l’ha reso ufficiale:
Robert Prevost è stato nominato cardinale. Solo un gradino sotto il Papa
E poi… nel 2025
La storia è stata fatta. Per la prima volta in assoluto

  • Un americano
  • Un ex insegnante di matematica
  • Un missionario dei dimenticati

È stato elevato come 267° Papa della Chiesa Cattolica
E non ha dimenticato le persone che lo hanno plasmato. Fino ad oggi. Papa Roberto torna ancora negli stessi villaggi.

  • Prega ancora in Quechua
  • Ancora seduto sui pavimenti sporchi
  • Ancora tiene le mani degli anziani in silenzio

Perché lui crede alla leadership: Si tratta di presenza non di posizione mentre il mondo è ossessionato dal potere.

Ma Robert Prevost dimostra che:

  • I titoli non significano nulla senza servizio
  • La conoscenza è inutile senza amore
  • E la fede, senza sacrificio, è rumore.
    Ha rifiutato il mondo. E invece lo ha cambiato.
    Questa è l’opera dello Spirito Santo.
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Martiri alle Palme https://monodes.com/predaelli/2025/04/27/martiri-alle-palme/ https://monodes.com/predaelli/2025/04/27/martiri-alle-palme/#respond Sat, 26 Apr 2025 22:11:05 +0000 https://monodes.com/predaelli/?p=13237

Non ne sentirete parlare, ma questi nostri fratelli sono stati massacrati nella domenica delle Palme dai jihadisti islamici in Nigeria.

La loro unica colpa: essere cristiani.

Tra loro anche bambini di 4 o 5 anni e anziani di oltre 90 anni.

Metto qui i loro nomi: sono martiri e il Signore ha già accolto le loro anime.

  1. Musa Dako, 64 yrs
  2. Daniel Adams, 27 yrs
  3. Obadiah Usman, 31 yrs
  4. Zinas James, 22 yrs
  5. Monday Sareke, 37 yrs
  6. Yohanna Kusa, 43 yrs
  7. Janet Danjuma, 29 yrs
  8. Sunday Dako, 49 yrs
  9. Reuben Adamu, 94 yrs
  10. Dogara Adamu, 69 yrs
  11. Bulus Moses, 26 yrs
  12. Stephen John, 28 yrs
  13. Menche Stephen, 7 yrs
  14. Nema Stephen, 4 yrs
  15. Mary Stephen, 24 yrs
  16. Wiki John, 30 yrs
  17. Joshua John Bagu, 46 yrs
  18. Margaret Morris, 6 yrs
  19. Debene Morris, 4 yrs
  20. Monday Sale, 52 yrs
  21. Salama Agah, 15 yrs
  22. Laraba Agah, 4 yrs
  23. Talatu Mangwa, 42 yrs
  24. Grace David, 45 yrs
  25. Lovina Monday, 19 yrs
  26. Agah Monday, 4 yrs
  27. Naomi Monday, 37 yrs
  28. Noel David, 13 yrs
  29. Jummai Stephen, 10 yrs
  30. Monday Keyi, 37 yrs
  31. Jerry Moses, 7 yrs
  32. James Moses, 10 yrs
  33. Jacob Moses, 3 yrs
  34. Danjuma Gado, 38 yrs
  35. Friday Moses, 14 yrs
  36. Talatu Moses, 47 yrs
  37. Akus Moses, 46 yrs
  38. Asi Jerry, 58 yrs
  39. Tele Zea, 29 yrs
  40. Bre Shetu Nanzhwa, 61 yrs
  41. Nanzhwa Ive, 5 yrs
  42. Kaja Daniel, 42 yrs
  43. Elisha Anthony, 37 yrs
  44. Anna Anthony, 67 yrs
  45. Danlami Randum (Mula), 49 yrs
  46. Ado Danjuma, 17 yrs
  47. Sarah Kula, 16 yrs
  48. Ishaya Moses, 10 yrs
  49. Juan Moses, 5 yrs
  50. Sunday Mangwa, 25 yrs
  51. Moses Bala, 43 yr

Questo il pezzo che ho trovato su Facebook. Ed in effetti cercando in rete si fatica a trovarne traccia, ma non per questo significa che non sia accaduto! Nel seguito (pagine 2 e 3) riporto quel che ho trovato, un articolo di imgpress.it ed uno su globalchristianrelief.org. Quest’ultima organizzazione va seguita ed aiutata, come dobbiamo aiutare questi Nigeriani!

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+132+65 (only!) at cruxnow.com: “Nobody does ‘Little Easter’ quite the way the Italians do” https://monodes.com/predaelli/2025/04/20/13265-only-at-cruxnow-com-nobody-does-little-easter-quite-the-way-the-italians-do/ https://monodes.com/predaelli/2025/04/20/13265-only-at-cruxnow-com-nobody-does-little-easter-quite-the-way-the-italians-do/#respond Sun, 20 Apr 2025 08:16:34 +0000 https://monodes.com/predaelli/?p=13172

132 fornitori TCF e 65 partner pubblicitari

Source: Nobody does ‘Little Easter’ quite the way the Italians do | Crux

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Che sia Santa, la vostra Pasqua! https://monodes.com/predaelli/2025/04/20/che-sia-santa-la-vostra-pasqua/ https://monodes.com/predaelli/2025/04/20/che-sia-santa-la-vostra-pasqua/#respond Sun, 20 Apr 2025 08:10:39 +0000 https://monodes.com/predaelli/?p=13170

Uncaught mysqli_sql_exception: Too many connections

Tentando di accedere a it.cathopedia.org cercando “lunedì in Albis”

Beh, è davvero Pasqua se il server di cathopedia è sotto carico!

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San Akash Bashir https://monodes.com/predaelli/2025/03/15/san-akash-bashir/ https://monodes.com/predaelli/2025/03/15/san-akash-bashir/#respond Fri, 14 Mar 2025 23:55:00 +0000 https://monodes.com/predaelli/?p=11487

Dieci anni fa trovava la morte in modo eroico Akash Bashir, ventenne nato il 22 giugno 1994 a Risalpur, nella provincia pakistana di Nowshera Khyber Pakhtun Khwa.

Allievo e studente del “Don Bosco Technical Institute” di Lahore nonché uno dei ragazzi più attivi nella comunità parrocchiale di San Giovanni nel quartiere a maggioranza cristiana di Youhanabad, il 15 marzo 2015 era all’ingresso della chiesa parrocchiale mentre svolgeva servizio d’ordine volontario, quando notò un uomo che voleva entrare armato di una cintura esplosiva: con grande coraggio si avvinghiò all’attentatore musulmano nel tentativo di fermarlo.

«Morirò ma non lascerò che tu entri», le sue parole.

Una tragica anticipazione di quello che sarebbe accaduto, perché il terrorista di lì a poco si fece saltare in aria uccidendo anche il ragazzo che, con il suo gesto, era riuscito a tenerlo fuori dall’aula liturgica, gremita di fedeli.

Nello scoppio perivano altre due persone, ma il martirio di Akash Bashir evitò una strage ben più grave come quella che, più o meno nello stesso momento, provocava un altro kamikaze talebano presso la chiesa protestante della stessa città dove invece diciassette persone venivano uccise e circa 70 rimanevano ferite.

È stato dichiarato Servo di Dio nel 2022

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“Se non è rispettata la giustizia…” https://monodes.com/predaelli/2025/02/17/se-non-e-rispettata-la-giustizia/ https://monodes.com/predaelli/2025/02/17/se-non-e-rispettata-la-giustizia/#respond Mon, 17 Feb 2025 17:17:00 +0000 https://monodes.com/predaelli/?p=12769

Se non è rispettata la giustizia, che cosa sono gli Stati se non delle grandi bande di ladri? Perché anche le bande dei briganti che cosa sono se non dei piccoli Stati? È pur sempre un gruppo di individui che è retto dal comando di un capo, è vincolato da un patto sociale e il bottino si divide secondo la legge della convenzione. Se la banda malvagia aumenta con l’aggiungersi di uomini perversi tanto che possiede territori, stabilisce residenze, occupa città, sottomette popoli, assume più apertamente il nome di Stato che gli è accordato ormai nella realtà dei fatti non dalla diminuzione dell’ambizione di possedere ma da una maggiore sicurezza nell’impunità. Con finezza e verità a un tempo rispose in questo senso ad Alessandro il Grande un pirata catturato. Il re gli chiese che idea gli era venuta in testa per infestare il mare. E quegli con franca spavalderia: “La stessa che a te per infestare il mondo intero; ma io sono considerato un pirata perché lo faccio con un piccolo naviglio, tu un condottiero perché lo fai con una grande flotta”

Sant’Agostino, “La città di Dio” Libro IV, 4

Da: Sant’Agostino: “Se non è rispettata la giustizia, che cosa sono gli Stati se non delle grandi bande di ladri? …”

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Le suore di Compiègne https://monodes.com/predaelli/2024/07/17/10639/ https://monodes.com/predaelli/2024/07/17/10639/#comments Tue, 16 Jul 2024 22:36:00 +0000 https://monodes.com/predaelli/?p=10639 Il 17 luglio si ricordano le suore di Compiègne, Carmelitane martirizzate dai giacobini francesi.

Giusto per ricordare che la tanto sbandierata Rivoluzione si è occupata, oltre che di far sparire reliquie e profanare sepolcri e chiese anche di decapitare suore.

Le martiri di Compiègne sono sedici monache carmelitane uccise durante la Rivoluzione francese.Siamo in grado di descrivere esattamente ciò che accadde nel monastero di Compiègne, dove allora si trovavano 16 religiose professe. C’era anche una giovane novizia che all’ultimo momento era stata impedita dal prendere i voti, proprio da quel decreto che “non riconosceva più ne voti religiosi né alcun altro arruolamento che sia contrario ai diritti naturali”.

Giunsero dunque gli ufficiali municipali, violarono la clausura e si insediarono nella grande sala capitolare. Alle due porte furono messe quattro guardie. Altre guardie furono schierate, una alla porta di ogni cella, per impedire che le suore potessero comunicare fra loro e soprattutto che avessero contatti con la Priora; anche le altre porte dei chiostri furono presidiate.

L’idea che altrimenti le monache sarebbero state soggiogate e costrette a mentire dalla presenza della loro superiora (o da qualche consorella più dispotica) era data per assolutamente certa.

Ogni monaca venne dunque convocata singolarmente; a ognuna il presidente “annunciava (testualmente!) di essere apportatore di libertà, e l’invitava a parlare senza timore e a dichiarare se voleva uscire di clausura e tornarsene in famiglia…”. Un segretario intanto prendeva accuratamente nota delle risposte (la cui veridicità è perciò garantita dagli stessi “oppositori”).

La priora, convocata per prima, dichiarò “di voler vivere e morire in quella santa casa”.

Un’anziana disse “che era suora da 36 anni e ne avrebbe desiderati ancora altrettanti per consacrarli tutti al Signore”.

Una suora disse d’essersi fatta religiosa “di suo pieno gradimento e di propria volontà” e di essere “fermamente risoluta a conservare il proprio abito, anche a prezzo del proprio sangue”.

Un’altra spiegò che “non c’era felicità così grande come quella di vivere da carmelitana” e che “il suo più ardente desiderio era di vivere e di morire tale”.

Un’altra ancora insisté che “se avesse avuto mille vite, tutte le avrebbe consacrate allo stato che aveva scelto, e che nulla poteva convincerla ad abbandonare la casa dove abitava e dove aveva trovato la sua felicità”.

Un’altra consorella aggiunse che “approfittava di quella occasione per rinnovare i suoi voti religiosi, e anzi ne approfittava anche per regalare ai magistrati una poesia che aveva appena finito di scrivere, sull’argomento della sua vocazione” (ma quelli, andandosene, lasciarono il foglio sul tavolo, con disprezzo).

E un’altra ancora precisò che “se avesse potuto raddoppiare i vincoli che la legavano a Dio, lo avrebbe fatto con tutte le forze e con immensa gioia”.

La più giovane professa, che aveva emesso i voti proprio in quell’anno, osservò che “una sposa ben nata resta col suo Sposo, e che perciò niente la poteva indurre ad abbandonare il suo Sposo divino, Nostro Signore Gesù Cristo”.

Insomma, la risposta di tutte era, a dirla nel modo più semplice, che volevano “vivere e morire nel loro monastero”.Non venne interrogata la novizia perché non aveva voti e quindi, prima o poi, doveva tornarsene a casa per forza.

Anzi i parenti erano venuti per riprendersela, ma si erano sentiti rispondere che “niente e nessuno poteva separarla dalla comunione con la madre e con le sorelle di quel monastero”. Se ne erano ritornati dichiarando “di non voler più sentir parlare di lei, e nemmeno ricevere sue lettere”: dando così paradossale conferma alla scelta delle ragazze.

Il 12 settembre ricevettero l’ordine di abbandonare il monastero, che venne requisito.

Subaffittarono allora delle stanze, in uno stesso quartiere, in quattro case vicine, e si divisero in gruppetti, riuscendo a comunicare tra loro passando tra i giardini e i cortili interni.

Non avevano più monastero, né clausura, né grate, né chiesa. Periodicamente si riunivano nell’abitazione della Priora, per averne sostegno e guida, e per il resto cercavano come potevano di osservare la loro regola di preghiera, di silenzio e di lavoro, anche in quella situazione così inattesa e precaria.

«Pio X, nel 1906, proprio qui a Roma aveva beatificato le sedici Carmelitane di Compiègne martiri durante la rivoluzione francese. Durante il processo si sentì la condanna: a morte per fanatismo. E una nella sua semplicità ha chiesto: “Signor Giudice, per piacere, cosa vuol dire fanatismo?, e il giudice: “è la vostra sciocca appartenenza alla religione”. “Oh, sorelle!, ha detto allora la suora, avete sentito, ci condannano per il nostro attaccamento alla fede. Che felicità morire per Gesù Cristo!”. Sono state fatte uscire dalla prigione della Consiergerie, le hanno fatte montare sulla fatale carretta, durante la strada han cantato inni religiosi; arrivate al palco della ghigliottina, uno dopo l’altra si sono inginocchiate davanti alla Priora e hanno rinnovato il voto di obbedienza. Poi hanno intonato il Veni Creator; il canto, però, si è reso via via sempre più debole, man mano che le teste delle povere suore, ad una ad una, cadevano sotto la ghigliottina. Rimase ultima la Priora, Suor Teresa di S. Agostino; e le sue ultime parole furono queste: “L’amore sarà sempre vittorioso, l’amore può tutto”. Ecco la parola giusta, non la violenza può tutto, ma l’amore può tutto».

Giovanni Paolo I, Angelus 24 settembre 1978

Grazie a Ermanno Radice e Charlie Bunga Banyangumuka per averlo condiviso su FB (qui, qui e qui)

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W San Carlo! https://monodes.com/predaelli/2024/06/02/w-san-carlo/ https://monodes.com/predaelli/2024/06/02/w-san-carlo/#respond Sat, 01 Jun 2024 22:51:00 +0000 https://monodes.com/predaelli/?p=11685 Viva San Carlo!

Ma non questo Carlo. E nemmeno quest’altro Carlo (che al momento è “solo” Beato).

No, no…. questo Carlo

Questo Carlo, ossia Karoli Lwanga

Ossia San Carlo Lwanga, catechista e martire. Un santo giovane, un santo “recente”. Anzi, di più. Un santo moderno. Modernissimo, anzi attualissimo. Domani, 3 giugno ricorre la sua memoria liturgica. Credo valga la pena di ricordare la sua figura eroica a tutti i ragazzi (e non solo).

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Resurrexit sicut dixit! https://monodes.com/predaelli/2024/03/31/resurrexit-sicut-dixit/ https://monodes.com/predaelli/2024/03/31/resurrexit-sicut-dixit/#respond Sun, 31 Mar 2024 08:58:15 +0000 https://monodes.com/predaelli/?p=11544

Regina cœeli

Regina cœli, laetare, alleluia;
Quia quem meruisti portare, alleluia,
Resurrexit, sicut dixit, alleluia:
Ora pro nobis Deum, alleluia.
Queen of heaven, rejoice, alleluia.
The Son you merited to bear, alleluia,
Has risen as he said, alleluia.
Pray to God for us, alleluia.[3]
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Bisogna salvare il seme https://monodes.com/predaelli/2024/01/29/bisogna-salvare-il-seme/ https://monodes.com/predaelli/2024/01/29/bisogna-salvare-il-seme/#respond Mon, 29 Jan 2024 22:14:37 +0000 https://monodes.com/predaelli/?p=11292

Don Camillo spalancò le braccia [rivolto al crocifisso]:
“Signore, cos’è questo vento di pazzia? Non è forse che il cerchio sta per chiudersi e il mondo corre verso la sua rapida autodistruzione?”.

disse il crocifisso :
“Don Camillo, perché tanto pessimismo? Allora il mio sacrificio sarebbe stato inutile? La mia missione fra gli uomini sarebbe dunque fallita perché la malvagità degli uomini è più forte della bontà di Dio?”.

rispose Don Camillo :
“No, Signore. Io intendevo soltanto dire che oggi la gente crede soltanto in ciò che vede e tocca. Ma esistono cose essenziali che non si vedono e non si toccano: amore, bontà, pietà, onestà, pudore, speranza. E fede. Cose senza le quali non si può vivere. Questa è l’autodistruzione di cui parlavo. L’uomo, mi pare, sta distruggendo tutto il suo patrimonio spirituale. L’unica vera ricchezza che in migliaia di secoli aveva accumulato. Un giorno non lontano si troverà come il bruto delle caverne. Le caverne saranno alti grattacieli pieni di macchine meravigliose, ma lo spirito dell’uomo sarà quello del bruto delle caverne […]. Signore, se è questo ciò che accadrà, cosa possiamo fare noi?”

Il Cristo sorrise e concluse:
“Ciò che fa il contadino quando il fiume travolge gli argini e invade i campi: bisogna salvare il seme. Quando il fiume sarà rientrato nel suo alveo, la terra riemergerà e il sole l’asciugherà. Se il contadino avrà salvato il seme, potrà gettarlo sulla terra resa ancor più fertile dal limo del fiume, e il seme fruttificherà, e le spighe turgide e dorate daranno agli uomini pane, vita e speranza. Bisogna salvare il seme: la fede. Don Camillo, bisogna aiutare chi possiede ancora la fede e mantenerla intatta. Il deserto spirituale si estende ogni giorno di più, ogni giorno nuove anime inaridiscono perché abbandonate dalla fede. Ogni giorno di più uomini di molte parole e di nessuna fede distruggono il patrimonio spirituale e la fede degli altri. Uomini di ogni razza, di ogni estrazione, d’ogni cultura”.

Giovannino Guareschi
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