Ieri ho visto girare questa:
Dopo la debacle del sito INPS per il click day degli autonomi, sorvolando sull’insulto dei 600€, un meme come questo me l’aspettavo.
Questo tweet invece, non me lo aspettavo:
È così inaspettato che ci ho dato peso solo dopo aver trovato qualcuno che si è preso la briga di controllare che non fosse una bufala o una battuta:
Pornhub offre all’INPS i propri server per potenziale il loro sito.
Questo lo sfogo di Luca Oleastri su Facebook
Non è una notizia de “Il Lercio” o proveniente dall’anno 3020.
Tutto vero.
100 accessi al secondo per Pornhub vorrebbero dire che non c’è quasi nessuno sul loro sito, tanto che potrebbero supprotare TUTTE le domande all’INPS senza avere rallentamenti sui loro server.
Lo scandalo della pochezza del supporto tecninco dell’INPS nascosta malamente Pasquale Tridico, presidente dell’INPS, con un fantomatico e ridicolo “attacco hacker”, pretenderebbe le sue immediate dimissioni ma sopratutto le dimissioni di chi lo ha messo lì.
Quindi, no, pare proprio non essere una bufala.
Spesso l’informatica era un pretesto per “spendere soldi” nella PA, spendere in maniera indipendente dai risultati che si sarebbero voluti ottenere, o meglio il risultato che si voleva ottenere era spendere e basta.
Quanto successo all’INPS altro non è che la naturale conseguenza di ciò.