Usa dirsi “farò $X quando congelerà l’inferno” per lasciar intendere “non lo farò mai” perché si suole considerare l’inferno un luogo fiammeggiante. Beh, pare proprio che l’inferno si stia congelato! Perlomeno da qualche anno ed in particolare dal 2020 quando ho iniziato a scrivere queste note.
Orbene avendo vissuto sulla mia pelle le carinerie che la Microsoft di Ballmer riservava a chi “il cancro di Linux” lo usava con piacere, mai mi sarei immaginato di leggere dichiarazioni come questa…
Il presidente di Microsoft: “Abbiamo sbagliato sull’open source”
Sarò vero?
Se poi qualcuno dal futuro fosse tornato indietro nel tempo per dirmi che nel 2020 il presidente di Microsoft avrebbe dichiarato: “Abbiamo sbagliato sull’open source” non ci avrei mai potuto credere.
Davvero, viviamo tempi interessanti!
I cavalieri bianchi in armatura scintillante son diventati servi del male.
Il cavaliere nero è sulla via della redenzione
O almeno, così pare! Ora siccome «Timeo Danos, et dona ferentes» aspetto Microsoft alla prova dei fatti. Certo ha pubblicato un sacco di cose sotto “licenze opensurs” 1(sì, storpio volutamente il termine perché è una deriva utilitaristica) ma lo ha fatto solo e soltanto perché le conveniva. Vediamoli allora alcuni dei fatti ricordati nell’articolo di lffl.org:
- Microsoft ha aderito alla Linux Foundation;
“per controllarli meglio” direbbe il lupo a Cappuccetto Rosso. Mossa pressochè “server in cloud” significa “sistema POSIX” che spessissimo si declina in “GNU/Linux”. Quindi mossa obbligata perché MS aveva bisogno di supportare il pinguino nelle sue nuvole. Diciamo che è una misura del successo del software libero o meglio “opensurs” o meglio ancora, di quello “gratis”. - Ha recentemente portato diversi software su Linux (Teams, Windows Defender, Skype, Microsoft Edge);
- Ha acquisito le piattaforme npm e GitHub;
- Importante novità è il WSL, giunto ormai alla seconda edizione, pubblicizzato anche sul nuovissimo Surface Book 3;
tutti e tre questi punti possono essere interpretati come la fase 1 della tecnica Abbraccia, Estendi, Estingui tanto spesso utilizzata da Microsoft negli anni ’90. - Ha poi reso “open” diverse tecnologie e tool proprietari (TypeScript, .NET compliler, Xamarin, etc);
Beh, Xamarin se la sono comprata. Ma essendo una reimplementazione di .NET/C# eccetera in ambito POSIX non sposta molto la discussione. - Recentemente ha deciso di portare exFAT su Linux;
Questo potrebbe essere un bel trappolone, se non ci fosse il punto successivo. Ti piazzo il supporto exFAT nel nucleo, tutti iniziano ad usarlo, poi taaaat, faccio partire tante letterine a tutti i produttori di hardware per chiedere dobloni per l’uso del loro preziosissimo brevetto. - L’azienda ha aderito all’OIN (Open Invention Network) rendendo accessibili a tutti i membri oltre 60’000 brevetti.
Vorrei soffermarmi sull’ultimo punto in particolare perché ad una prima lettura sembrerebbe una conversione sulla via di Damasco, una completa redenzione. Ma come spesso accade, il diavolo sta nei dettagli. Sessantamila brevetti. Non “tutti i brevetti Microsoft”, sessantamila. “Non ti basta?” direbbe il signor Simplicio. Avessero scritto “tutti i brevetti MS”, quella sì sarebbe stata una notizia fantastica. Ma questa sembra essere un cavallo di Troia. Perché scommettiamo che tra i sessantamila curiosamente non ci saranno quelli che coprono exFAT?
Personalmente ritengo che la Microsoft di oggi sia una realtà molto diversa da quella degli anni novanta e duemila, meno ostile alla libertà dei propri utenti. Eppure rimane un’organizzazione che non ha la liberà delle persone tra i suoi scopi. Il suo scopo è il profitto.
Lo so che fa molto Ferengi però cerchiamo di non dimenticarlo.
Le minacce alla libertà delle persone in ambito informatico oggi arrivano da quelli che fino a pochi anni fa parevano essere i “cavalieri bianchi”
Per finire crederò davvero alla conversione di Microsoft come azienda quando rilasceranno il codice di Office sotto licenze libere. O quantomeno un programma di verifica di congruità di file Word ed Excel.