Questa sera mi sto attardando per spostare tutto lo spostabile dal vecchio telefono della mia dolce metà – un Asus Zenfone – ad un nuovo Samsumg Galaxy A22.
Erano tre-quattro mesi che iniziava ad avere “qualche acciacco” ma ora l’altoparlante della parte telefonica ha semplicemente smesso di telefonare. E purtroppo è molto più semplice prendere un apparecchio nuovo che far riparare il vecchio. Sempre che sia possibile o economicamente plausibile.
Così colto da quella forza che piega i destini chiamata pigrizia mi sono “rassegnato” ad usare Samsung Smart Switch Mobile. Ma ho anche una dignità da difendere e valori che mi sforzo di mantenere percui l’ho fatto alla maniera di quelli a cui piace il software libero. O perlomeno, quelli che si sforzano di tenere a bada quello proprietario. Così ho installato per prima cosa F-Droid, l’app-store di programmi liberi. Poi da F-Droid ho installato Aurora Store, un’alternativa al Play Store di Google, con cui puoi scaricare app senza vendere l’anima a Google ossia senza un account Google. Da Aurora ho installato Samsung Smart Switch Mobile ed ora sto aspettando che spostare 30 giga tra foto, video e app non è esattamente una cosa veloce.
Così mi son messo ad ascoltare musica su Youtube. Che sarà anche di quell’impicciona della Grande G, ma contiene un sacco di cose belle. Così oltre alla periodica dose dei King’s Singers in Es ist ein Ros’ entsprunge che mi ricordano quanto la musica sia stata importante per incontrare mia moglia (a proposito, grazie Paolo, grazie Enrico!) mi ha ricordato quale sia la vera autentica anima europea.
Questa è l’anima europea:
Giovanni Pierluigi da Palestrina, Maurice Duruflé, Orlando di Lasso sono l’Europa che mi piace.
Stanotte poi ho scoperto una cosa di Orlando di Lasso che ha piacevolmente sorpreso. Nella mia ignoranza ho sempre pensato che fosse italiano. E invece era belga ed ha vissuto in tutta Europa ed ha composto in molte lingue. L’Europa del canto, l’Europa della preghiera a Dio. Questa è l’Europa che era che è stata. Questa è l’Europa che voglio e che in tanti, in troppi cercano di soffocare.