Entro il 2047 l’intelligenza artificiale potrebbe superare l’intelligenza umana ed entro il 2120 potrebbe addirittura sostituire gli esseri umani nel lavoro. È quanto emerge da un sondaggio di AI Impacts – un progetto curato da un pool di sei ricercatori che studiano gli impatti dell’AI sulla società umana – condotto su un campione di 2778 esperti di AI, selezionati tra gli autori di pubblicazioni scientifiche sull’argomento.
L’AI cambierà il mondo più velocemente di quanto si pensasse
Il sondaggio condotto da AI Impacts a fine 2023 ha riportato differenze interessanti rispetto quello condotto l’anno precedente. Rispetto a quello del 2022, infatti, gli esperti hanno espresso delle risposte che suggeriscono un impatto dell’AI sulla società umana più veloce di quanto pensassero soltanto un anno prima.
Secondo gli esperti ci sono il 50% di probabilità che entro il 2047 ci sarà un’intelligenza artificiale di alto livello (HLMI), paragonabile all’intelligenza umana (o anche superiore): 13 anni di anticipo rispetto a quanto avevano preventivato l’anno scorso.
Una previsione simile riguarda anche la completa automazione del lavoro, che secondo gli esperti interpellati nel sondaggio dovrebbe arrivare entro il 2120 circa con una probabilità del 50%: ben 50 anni di anticipo rispetto a quanto avevano previsto l’anno scorso.
I possibili rischi del rapido sviluppo dell’intelligenza artificiale
Il fatto che l’intelligenza artificiale avanzi inarrestabile e che vengano presentati regolarmente nuovi tool che permettono di eseguire compiti sempre più complessi – come Sora di OpenAI, che permette di generare video partendo da semplici comandi testuali oppure Gemini Ultra 1.0 e Pro 1.5, che sono in grado di analizzare richieste più lunghe e complesse – ha destato in alcuni esperti non poche preoccupazioni.
La maggior parte di loro pensa che lo sviluppo di AI altamente intelligenti sia da considerare un fatto positivo, ma il 5% le giudica in modo estremamente negativo, paragonandole a un potenziale pericolo per l’estinzione umana.
In ogni caso, prima di arrivare a una fantomatica estinzione di massa, l’AI andrà a sostituire l’uomo in praticamente tutti i lavori. Questo, almeno, è quanto sostengono gli esperti interpellati da AI Impacts.
Come evidenziato nel grafico riportato sotto, entro il 2040 (o anche prima) l’AI sarà in grado di sostituire tutti coloro che lavorano nel settore dell’editoria e, più in generale, tutti quei lavori i cui compiti riguardano la lettura, la trascrizione, la traduzione, o la scrittura di testi (anche ad alti livelli).
Sempre prima del 2040 vedremo una canzone interamente realizzata con l’AI scalare le classifiche musicali e posizionarsi tra le prime quaranta posizioni stravolgendo così anche il settore artistico e musicale. Anche mestieri ritenuti più complessi a detta degli esperti verranno sostituiti dall’intelligenza artificiale. È il caso, ad esempio, dei camionisti che spariranno entro il 2050 e dei chirurghi che verranno rimpiazzati dall’AI entro il 2100.
Fatto curioso, gli esperti sostengono che persino il loro lavoro – quello di ricercatore AI – verrà rimpiazzato dalla stessa intelligenza artificiale entro il 2063.
Questa , naturalmente, è semplicemente la visione che alcuni tra i massimi esperti di AI nutrono riguardo all’intelligenza artificiale, ai suoi sviluppi futuri e all’impatto che avrà sulla nostra società. Bisognerà vedere quante di queste previsioni si avvereranno, visto che vanno messe in relazione con le misure legislative che governi di tutto il mondo potrebbero mettere in atto per contrastare potenziali problemi sociali legati a questa tecnologia.
Roberto Lorenzetti su Facebook