San Akash Bashir

Dieci anni fa trovava la morte in modo eroico Akash Bashir, ventenne nato il 22 giugno 1994 a Risalpur, nella provincia pakistana di Nowshera Khyber Pakhtun Khwa.

Allievo e studente del “Don Bosco Technical Institute” di Lahore nonché uno dei ragazzi più attivi nella comunità parrocchiale di San Giovanni nel quartiere a maggioranza cristiana di Youhanabad, il 15 marzo 2015 era all’ingresso della chiesa parrocchiale mentre svolgeva servizio d’ordine volontario, quando notò un uomo che voleva entrare armato di una cintura esplosiva: con grande coraggio si avvinghiò all’attentatore musulmano nel tentativo di fermarlo.

«Morirò ma non lascerò che tu entri», le sue parole.

Una tragica anticipazione di quello che sarebbe accaduto, perché il terrorista di lì a poco si fece saltare in aria uccidendo anche il ragazzo che, con il suo gesto, era riuscito a tenerlo fuori dall’aula liturgica, gremita di fedeli.

Nello scoppio perivano altre due persone, ma il martirio di Akash Bashir evitò una strage ben più grave come quella che, più o meno nello stesso momento, provocava un altro kamikaze talebano presso la chiesa protestante della stessa città dove invece diciassette persone venivano uccise e circa 70 rimanevano ferite.

È stato dichiarato Servo di Dio nel 2022

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