Paolo Redaelli personal blog

Uessebbiccì

Caricabatterie universale: dal 2028 in UE obbligatori USB-C e cavi rimovibili. Per la sostenibilità

Da una parte fa piacere che ci sia una standardizzazione il più possibile estesa, che porta indubbi benefici in ogni direzione, dall’usabilità al risparmio energetico (che però a livello mondiale conta pochissimo).

Da un’altra parte temo che fra pochi anni ci diranno cosa mangiare, quando mangiarlo e come mangiarlo.

Non è però che sia tutto rose e fiori. L’USB-C per alimentare i portatili non è esattamete la panacea di tutti i mali; infatti, dal punto di vista del connettore interno femmina-ricevente del dispositivo

  • meccanicamente è molto più delicato, si rompe più facilmente
  • quando si rompe è molto più difficile da sostituire (micro saldature)
  • quando si rompe/stacca, a volte si porta via anche le piazzole di saldatura sulla mainboard, quindi addio computer (a meno di non affrontare una onerosa re-work della scheda, che in ogni caso… quanto tempo durerà?)
  • le dimensioni e lo spessore dei contatti non sono pensati per portare molto amperaggio, per cui quando cominci ad avere pc che richiedono 90-100w già siamo al limite. Potete fare un cavo grosso quanto volete, ma la meccanica del connettore e lo spessore dei contatti rimangono quelli originari, non sono pensati per supportare 5 A in maniera continuativa…
  • Per finire, quando c’è un guasto della prima componentistica subito a monte del connettore, con il sistema tradizionale di ricarica è più semplice diagnosticare e sostituire i componenti guasti (mosfet, diodi), mentre nel caso di usb-c ci troviamo direttamente dopo l’ingresso un “bel” controller SMD o BGA, incaricato di negoziare tutte le richieste che arrivano dal connettore…

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