Does anyone know what’s this thick sans-serif Helvetica-like font used in late Amiga?




I found the pictures in Enigma Amiga Life; I know they’re very, very low-res.
Does anyone know what’s this thick sans-serif Helvetica-like font used in late Amiga?
I found the pictures in Enigma Amiga Life; I know they’re very, very low-res.
AnduinOS is a custom Ubuntu-based Linux distribution that aims to facilitate developers transitioning from Windows to Linux by maintaining familiar operational habits and workflows.
Now it turns out that the sole maintainer of Linux distribution AnduinOS turns out to be a Microsoft employee. And it sounds a little strange to me, as Anduinos is advertized as GPL-v3 licensed… as far as I remember Microsoft hates GPL, especially GPL-v3!
Capisci che la de-duplicazione dei filesystem come ZFS è una cosa bella quando continui a ricevere ogni settimana per anni documenti con incluso lo stesso encapsulated Postscript da quasi sedici megabyte che salvato in SVG diventano cinque kilobyte.
Se solo la de-duplicazione non richiedesse così tante risorse per compensare la stupidità delle persone.
Time has come to rewrite or update Liberty Eiffel: Successful languages have bearded designers as all the external photos went offline! Shame on me!
Continue readingDa piattaforma sobria necessaria per trovare lavoro a versione brainrot di Facebook: come LinkedIn è diventato il social più strano di tutti.
Da: Il mondo del lavoro visto da LinkedIn è un’altra cosa su rivistastudio.com
Linux is only “free” to an extent
The cost is your time
They say at I regret switching to Linux, even though I wanted to love it
And it is true. Yet they fail to acknoledge that the return on the investment is very very high because you invest your time and gain knowledge and proficiencies!
Anche qui guardano il dito e non la luna:
Ubuntu, una delle distribuzioni Linux più popolari al mondo, sta per compiere una svolta epocale: abbandonare GNU/Linux per abbracciare tecnologie moderne,
Non è una questione di “evoluzione tecnologica” e di “rimanere al passo coi tempi”.
Vogliono prendere programmi di base, robusti, che funzionano bene, che da decenni risultano stabili e sottoposti a controlli minuziosi e di comprovata sicurezza con qualcosa scritta ex-novo in Rust, che è certamente un buon linguaggio ma non è la panacea di ogni male.
Inoltre la stragrande maggioranza dei commentatori non colgono la questione fondamentale: non è se siano scritti in Rust, in C, Assembly o Visual Basic cambi qualcosa, ma il fatto che la licenza che useranno, ossia “tipo MIT” permette di re-impacchettare il tutto e renderlo proprietario.
Linux e BSD son nati praticamente negli stessi anni. Linux ha prosperato perché ha usato licenze persistenti, mentre BSD è rimasto di nicchia perché la sua licenza non è persistente, esattamente come la MIT.
Il vero problema è che la maggior parte delle persone non coglie questo aspetto fondamentale.
La General Public License in tutte le sue edizioni rende persistenti le libertà che il suo autore concede a chi riceve la sua opera (il codice). Si dice che è una licenza a permesso d’autore ossia “copyleft” in inglese (letteralmente “permesso alla copia”) con un evidente e voluto gioco di parole in apparente contrapposizione con il “copyright” cioè il diritto alla copia. Le licenze di software libero non copyleft come quelle tipo BSD e MIT non sono persistenti, chiunque può prendere il codice e chiuderlo dentro ad un prodotto proprietario.
Giova una lettura a “Licenze varie e commenti relativi” sul sito della Free Software Foundation