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Who am I? My name is Paolo Redaelli and I was born almost at the same time of the Seveso disaster that took place a few ki Mi chiamo Paolo Redaelli e sono nato il giorno e l’ora in cui è scoppiata la Diossina a Seveso.

Ma non a Seveso, io sono nato a Desio, il paese di papa Pio XI.

Poi son stato un bimbo affabulato dal Commodore 64 su cui ho scritto un programma per fare le paghe. Ad 8 anni. Mi sono sentito intelligentissimo. Ho riletto il codice di recente dopo aver trovato la stampa del listato ed i dischetti originali. Mi sono commosso. Perché a rileggere oggi quelle duecento o giù di lì righe di codice mi sono reso conto di quanto poco fossero…

Eh già ma all’epoca, quando in terza elementare mi leggevo i fascicoletti del corso di videobasic delle Edizioni Jackson mi sembrava di essere un grande hacker.

Poi son passato al mitico Amiga 500, poi ci ho attaccato un disco fisso enorme. Ben quaratadue megabytes, pensate.

Poi son passato all’Amiga 1200 acquistato usato con già dentro l’acceleratore 68060 50mhz con una quantità spropositata di memoria: ben sedici megabytes.

Nel frattempo la Commodore era già fallita e l’Amiga si avviava sul viale del tramonto. Ma io rimanevo pervicacemente attaccato ad AmigaOS, un sistema operativo che permetteva di lavorare veramente con più programmi su macchine con mezzo megabyte di memoria ed una CPU a 16bit da 7mhz.

Chi sono, oggi? Oggi sono un ingegnere civile col pallino del software libero.

As you may have guessed from my comment I am a Commodorian who learned programming at age 8 with the now mythological videobasic classes. Then I switched to Amiga, to Arexx then to C then I discovered free sw and Stallman’s visionary.

+Rudi C made me discover Eiffel and Python.

With Python I grew up, but my real love was the Eiffel. I now collaborate with +Cyril ADRIAN and +Raphael Mack on the GNU EIffel compiler, renamed to +Liberty Eiffel after the original group working on the compiler in academia under +Dominique Colnet followed other interests.

In the meantime I have also dabbled with Perl, Visual Basic (out of necessity), Java, JavaScript, Bash.

I have been using almost exclusively free software since way back in 1999, after a little year of hanging out with Linux on the Amiga.

As a “kid” I liked 3D graphics so much that I edited with Joel Newkirk the port of PoVRay to the Amiga. I was so enamored of it that I was able to give a talk at the last Ipisa, the one in 1997 ( http://www.amiworld.it/reportage/ipisa2.html ), after attending the one in 1996 as a spectator.

It was at Ipisa 1997 that I was electrocuted on the Damascus road by Stallman who autographed for me with a “Happy Hacking” the Make manual he had just purchased. There I heard him announce the start of Gnome development. Also there I met +Wouter van Oortmerssen in the very days when he was portraying Stallman posing St. Ignatius, in a photo now fa

Translated with DeepL.com (free version)


Chi sono? Mi chiamo Paolo Redaelli e sono nato il giorno e l’ora in cui è scoppiata la Diossina a Seveso.

Ma non a Seveso, io sono nato a Desio, il paese di papa Pio XI.

Poi son stato un bimbo affabulato dal Commodore 64 su cui ho scritto un programma per fare le paghe. Ad 8 anni. Mi sono sentito intelligentissimo. Ho riletto il codice di recente dopo aver trovato la stampa del listato ed i dischetti originali. Mi sono commosso. Perché a rileggere oggi quelle duecento o giù di lì righe di codice mi sono reso conto di quanto poco fossero…

Eh già ma all’epoca, quando in terza elementare mi leggevo i fascicoletti del corso di videobasic delle Edizioni Jackson mi sembrava di essere un grande hacker.

Poi son passato al mitico Amiga 500, poi ci ho attaccato un disco fisso enorme. Ben quaratadue megabytes, pensate.

Poi son passato all’Amiga 1200 acquistato usato con già dentro l’acceleratore 68060 50mhz con una quantità spropositata di memoria: ben sedici megabytes.

Nel frattempo la Commodore era già fallita e l’Amiga si avviava sul viale del tramonto. Ma io rimanevo pervicacemente attaccato ad AmigaOS, un sistema operativo che permetteva di lavorare veramente con più programmi su macchine con mezzo megabyte di memoria ed una CPU a 16bit da 7mhz.

Chi sono, oggi? Oggi sono un ingegnere civile col pallino del software libero.

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