11 punti per la consapevolezza digitale.

  1. dare sempre una alternativa non digitale ai sistemi di identificazione richiesti per la vita quotidiana (CIE, SPID, uso delle App): nella Pubblica Amministrazione, in banche, fatturazioni, contratti, fascicolo sanitario;
  2. abolire l’obbligo di consegna di dati biometrici non necessari (impronte digitali nella CIE, nella App bancarie, foto del viso, scanner biometrici al lavoro), e prevedere SEMPRE un’alternativa non penalizzante (per esempio: doppia autenticazione con SMS);
  3. proporre alternative di autenticazione online alle app basate e distribuite da sistemi proprietari come Google Playstore e Apple Appstore (per esempio: doppia autenticazione con SMS);
  4. proporre alternative ai sistemi operativi , di e-mailing, e di storage proprietari: a scuola, nel lavoro, nella amministrazioni pubbliche, per tutelare dati personali e libertà di gestione;
  5. informare e disincentivare la dipendenza da cellulare, videogiochi, e metaverso, attraverso campagne pubbliche;
  6. limitare il potere digitale delle Major (motori di ricerca ad algoritmo pubblico e trasparente, obbligo di trasparenza in ambito di ricerca sulla I.A.;
  7. garantire ai cittadini l’accesso ai dati sulla sorveglianza e limitarla (posizione e uso delle videocamere, trasparenza sull’uso dei dati biometrici, come il riconoscimento facciale;
  8. limitare l’internet delle cose: garantire la possibilità di disconnessione dei prodotti tecnologici acquistati (anche le auto), evitare il 5G e lo spreco di energia per funzioni di supercontrollo
  9. limitare il capitale privato su spazio e nell’uso dei satelliti, limitare l’uso di droni e altri congegni a rischio di abuso (ad es: le nanotecnologie);
  10. garantire cellulari e tecnologia con batterie sostituibili, evitare l’obsolescenza programmata dei prodotti elettronici;
  11. mantenere la libertà dell’uso del denaro contante;

Questi punti sono disponibili in vari formati su: https://www.obbligodigitale.it e https://www.3x1t.org e sono stati elaborati da Francesca ‘dada’ Knorr (Contro l’internet delle cose) e Michele Bottari (Come sopravvivere all’era digitale)

1511 ilsoftware.it

Leggevo

GitHub Copilot non viola alcun diritto di terzi secondo Julia Reda: ecco perché

Il nuovo strumento per generare codice in qualunque linguaggio grazie all’intelligenza artificiale non viola i diritti intellettuali di terze, tanto meno non sarebbe soggetto alle prescrizioni delle licenze GNU GPL. Julia Reda spiega il perché.

L’articolo ha già 4 anni – è del 2021 – ma contiene spunti interessanti. Ma qui ne scrivo per i biscottini della praivasì: ci danno dentro ad ilsoftware.it con ben 1511 biscottini, ma loro sono personcine precisine, quindi ci fanno anche sapere che dei loro 1511 fornitori 913 sono “Partner TCF” mentre altri 598 sono “Partner Google”