Sacchì français? Proviamo Imat Felco!

Ho sempre visto con favore Sacchi elettroforniture. Perché era un’azienda locale. Cresciuta, strutturata ma ancora “brianzola”.

Bene, ora non più: SONEPAR ACQUISISCE SACCHI ELETTROFORNITURE. Solo che Senepar è una multinazionale francese. Quindi ora Sacchi andrà pronunciata “alla francese”, Sacchì. Con l’accento sulla i finale.

Credo allora che mi verrà da consigliare altre realtà che son sempre state messe in ombra, come per esempio

Imat Felco Imat Felco

Anch’essa nata come azienda familiare, anch’essa locale, comasca per la precisione. Alla seconda generazione. Voglio servirmi da loro, per il poco che mi serve. Ma voi passate parola.

Intendiamoci, non ho nulla contro chi lavora alla Sacchì anche se temo per loro che presto verranno falcidiati da qualche inevitabile riorganizzazione aziendale perché qualche manager possa giovare di qualche mega premio.

È che preferisco le realtà come quelle della Imat Felco.

Li ho scoperti l’anno scorso quando due giorni prima della chiusura per le ferie estive il disco del DVR della videosorveglianza ha avuto la buona idea di defungere. Allora la cerca è stata affannosa ed alfin li trovai, scoprendo che hanno punti vendita vicini a Mariano Comense ed a Muggiò, tra gli altri.

Certo che se…

Al decimo posto de “I luoghi del cuore” del Fai, c’è un pezzo di Brianza

Ossia il vecchio deposito ATM dove

sono rimessati, purtroppo in precarie condizioni, ben 42 rotabili storici Atm

Certo che se li lasciano lì a marcire farà la fine della tettoia della Gavazzi, stiamo freschi! Se non avete presente, leggete “Quanto durerà?” del 2015 e Oramai son solo macerie del 2021.

Temo sarà l’ennesimo sperpero di denaro estorto con le tasse.

 

 

La vera anima dell’Europa

Questa sera mi sto attardando per spostare tutto lo spostabile dal vecchio telefono della mia dolce metà – un Asus Zenfone – ad un nuovo Samsumg Galaxy A22.

Erano tre-quattro mesi che iniziava ad avere “qualche acciacco” ma ora l’altoparlante della parte telefonica ha semplicemente smesso di telefonare. E purtroppo è molto più semplice prendere un apparecchio nuovo che far riparare il vecchio. Sempre che sia possibile o economicamente plausibile.

Così colto da quella forza che piega i destini chiamata pigrizia mi sono “rassegnato” ad usare Samsung Smart Switch Mobile. Ma ho anche una dignità da difendere e valori che mi sforzo di mantenere percui l’ho fatto alla maniera di quelli a cui piace il software libero. O perlomeno, quelli che si sforzano di tenere a bada quello proprietario. Così ho installato per prima cosa F-Droid, l’app-store di programmi liberi. Poi da F-Droid ho installato Aurora Store, un’alternativa al Play Store di Google, con cui puoi scaricare app senza vendere l’anima a Google ossia senza un account Google. Da Aurora ho installato Samsung Smart Switch Mobile ed ora sto aspettando che spostare 30 giga tra foto, video e app non è esattamente una cosa veloce.

Così mi son messo ad ascoltare musica su Youtube. Che sarà anche di quell’impicciona della Grande G, ma contiene un sacco di cose belle. Così oltre alla periodica dose dei King’s Singers in Es ist ein Ros’ entsprunge che mi ricordano quanto la musica sia stata importante per incontrare mia moglia (a proposito, grazie Paolo, grazie Enrico!) mi ha ricordato quale sia la vera autentica anima europea.

Questa è l’anima europea:

Giovanni Pierluigi da Palestrina, Maurice Duruflé, Orlando di Lasso sono l’Europa che mi piace.

Stanotte poi ho scoperto una cosa di Orlando di Lasso che ha piacevolmente sorpreso. Nella mia ignoranza ho sempre pensato che fosse italiano. E invece era belga ed ha vissuto in tutta Europa ed ha composto in molte lingue. L’Europa del canto, l’Europa della preghiera a Dio. Questa è l’Europa che era che è stata. Questa è l’Europa che voglio e che in tanti, in troppi cercano di soffocare.

Come fanno?

Sono ingegnere civile strutturista, faccio calcestruzzo da quasi cinque lustri. E non riesco a non trovare orribile questa cosa che qualcuno chiama “casa senza muri”.

Certo è un ottimo esempio di struttura in calcestruzzo armato, con travi e pilastri tutti rigorosamente faccia-vista. Ma è uno scheletro, non una casa.

Invivibili, come anche le altre “case” proposte in questa galleria.