MadBob propone di usare l’italianissimo “smanettone” al posto dell’inglese “hacker” anche e sopratutto per il fatto che la parola italiana non ha le connotazioni negative che certa stampa – probabilmente in malafede – ha negli anni dato alla parla inglese.
Beh, con me sfonda una porta aperta…
i casi della vita mi han portato in altri ambiti ma già ai tempi “dell’Amiga” – e parlo di IPISA 1997 o giù di lì – io usavo il termine “smanettone”.
Ed è veramente moralmente neutro…
Grazie per avercelo ricordato!
Evviva gli smanettoni!
E poi, l’ha ripreso paro paro anche la Treccani!
Altra mia piccola fissa linguistica è usare il termine “Software Libero” anche e precisamente in inglese aggiungendo sempre “the English term free is ambiguous”. Cavolo, lo straccio di una volta che le lingue latine – italiano, francese per certo – mostrano più chiaramente un concetto forziamo gli inglese a fare un utile prestito linguistico. Ne fan tanti, ne han fatti tanti e continuano a farli, percui uno in più, e a fin di bene vale proprio la pena!
Come non essere d’accordo? Il termine software libero da usare sempre, senza generare ambiguità
Se poi vogliam fare gli esterofili possiamo usare il francese. Ma accipuffa, un minimo di amor proprio! E sia “software libero” o anche “programmi liberi”!
I francesi già usano esclusivamente il francese per tutto il linguaggio informatico (l’ordinatuer, le logiciel…) voto per fare gli italiani 🙂
Essì, ambitious, ambiguos!