I rimedi della nonna contro il raffreddore, tra mito e poco altro
Tutti i rimedi della nonna contro il raffreddore: ricette e ingredienti vecchi di generazioni, da trattare come affascinanti ma inutili pozioni.
di Chiara Cajelli / 8 Novembre 2021
Il fatto che il raffreddore migliori ingerendo latte e cognac è cosa nota, ma io credo di più al fatto che alcune generazioni di nipoti siano cresciute più felici (e… allegre) di quelle di oggi, che vanno avanti a Fluimucil. I rimedi della nonna sono soluzioni da rispettare, e che fanno parte di un tenero spaccato casalingo e spesso “povero”, ma la medicina insegna che l’omeopatia ha poco potere contro naso chiuso e starnuti a profusione.
Mio papà Mario mi riporta sempre una freddura inglese: il raffreddore dura una settimana se non ti curi, e dura una settimana se ti curi. Che significa solo una cosa, ovvero che te lo becchi e non ci puoi fare molto. Ma, ecco, cercare una soluzione nello zenzero e nella castagna in tasca pur di non assumere farmaci non ha comunque molto senso.
E la cucina è fucina ideale in cui trovare tutti i rimedi della nonna contro il raffreddore. Vediamoli uno per uno, per fare un passo nel passato, per scoprire comunque oggettive (seppur inutili, in questo caso) proprietà di alcuni ingredienti, per spiegare miti e usanze, o per ridere e sentirsi meglio.
Hot Toddy, per ubriacarci e non pensarci più
Cognac, rum, ho letto anche di vino rosso: non è raro trovare tutt’oggi suggerimenti su come usare alcolici nella puericultura, e non è raro trovare persone che bevono davvero un bel bicchiere di rum o cognac per trovare sollievo. Acqua calda, alcol, chiodi di garofano, zucchero: questa bomba non fa altro che irritare e gonfiare le mucose – già messe a dura prova durante un raffreddore – e favorire la disidratazione.
Latte caldo e miele, per un picco glicemico che ci offusca il cervello
Un altro classicone è il latte caldo col miele (o, spesso, con alcol). Il latte caldo è una coccola che ci fa tornare bimbi, la dolcezza del miele in abbinamento è deliziosa e sa di caramella, e le proprietà lenitive e antinfiammatorie del miele sono vere. Ma, credetemi, quella cucchiaiata melliflua in 400 ml di latte non aiuterà proprio nulla. Anzi, vi manderà in botta glicemica. In più, aggiungo che il miele ha proprietà naturali se di qualità e puro, altrimenti manco quelle.
Infuso di zenzero, solo perché è più buono del limone
Lo zenzero ha preso piede come incredibile panacea: nelle diete, come super food detox, come antinausea – gettonatissimo nelle gravidanze, dicono – come digestivo. E cura anche il raffreddore! Tutte cose vere, ma attenzione: le proprietà benefiche di un ingrediente sono oggettive se assunte con sistematicità e in grandi quantità. Ci si mette di mezzo poi la qualità dell’ingrediente, lo stile di vita, le abitudini alimentari di contorno, l’età, l’anamnesi. Come per il miele: due fette di zenzero infuse nell’acqua non “stappano” il naso.
La castagna in tasca, inutile aggiungere altro
Questo è il mio preferito, mi fa tenerezza e ci sono affezionata. Abito a ridosso di un bel bosco e comunque, ogni anno, scelgo qualche ghianda e castagna e le tengo fino all’estate. Tuttavia, lo faccio solo perché adoro l’autunno. Mia nonna era farmacista, quindi l’usanza omeopatica non ha mai attecchito in casa mia. Andrebbe tenuta in tasca una castagna matta (leggete qui se non sapete come distinguerle), che secondo il mito sarebbe potente contro il virus del raffreddore. Ebbene, sapete perché? Anticamente i frutti dell’ippocastano erano macinati e dati ai cavalli per rafforzarli – la radice ippo in ippocastano significa infatti “cavallo” in greco… per gli umani questa cosa non solo è inutile ma è anche velenosa.
Il panettone di San Biagio, che protegge gola e naso
A Milano e un po’ in tutta l’Italia a Nord c’è usanza di conservare una fetta del panettone aperto il 25 dicembre, fino al 3 febbraio ovvero fino al giorno di San Biagio. Il detto recita che “San Biase el benediss la gola e el nas” (San Biagio benedice la gola e il naso): non c’è molto altro da dire, se non che è una delle tradizioni natalizie italiane che non migliorano la salute ma scaldano sicuramente il cuore.
Il brodo di pollo, magico
Stai male? Ti faccio il brodo di pollo. Quante volte avete visto questa scena nei film, o ve lo siete sentiti dire? Il fatto è che il brodo di pollo, se il “pollo” è di qualità, se fatto in casa, se fatto con aggiunta di verdure di qualità, è per davvero un ottimo alimento: nutre, contiene grasso e minerali, consente di non sprecare ossa e scarti di verdure usate per altri scopi, è buono, scalda corpo e mente. Ma non cura il raffreddore, stop.
Siero di cipolle, per estirpare il Male come l’aglio coi vampiri
Sì avete letto bene: cipolle contro il raffreddore. Nello specifico, contro la tosse. Bisogna affettare un bel po’ di cipolle, coprirle con abbondante zucchero, aspettare una notte che avvenga la macerazione, scolarle e raccoglierne il siero o sciroppo. Leggenda vuole che bevendone un cucchiaio si avrebbe immediato sollievo dalla tosse grazie alle proprietà espettoranti e calmanti di questo ortaggio. Se volete provare, chi sono io per impedirvelo… ma ecco preferisco usare cipolle e zucchero per fare un bel contorno.
La salvia ovunque, balsamica che vicks vaporub scansate
Adoro la salvia sia da assaggiare sia da annusare, e in qualche modo sono convinta che l’odore balsamico delle erbe aromatiche in qualche modo aiuti a combattere meglio un malanno. Che sia un malanno vero o figurato poco importa, l’autosuggestione è uno strumento potente, magico. La salvia è usata da tempo immemore come rimedio per il raffreddore, per respirare meglio, come infuso o come unguento se tritata e miscelata allo strutto. Eh sì, come quando si prepara un arrosto farcito: una bella massaggiata e via in forno, belli conditi.
Fare incetta di arance, “per la vitamina C”
Ho tre brutte notizie da dare. La prima è che, purtroppo, la vitamina C non è una medicina e al massimo può aiutare un po’ a prevenire un malanno. La seconda è che non bastano un’arancia ogni tanto o trentadue arance per una settimana all’anno per avere il pieno di vitamina C e salvarsi da raffreddore. La terza è che le arance non sono assolutamente l’alimento più ricco di vitamina C: prima di loro ci sono i peperoni, le fragole, i kiwi, i broccoli.
Da https://www.dissapore.com/alimentazione/i-rimedi-della-nonna-contro-il-raffreddore-tra-mito-e-poco-altro/