Both aren’t “liberi”

1000px-Chromium_11_Logo.svgChrome – one of the most widespread browser – is proprietary software with Chromium being is “open source” base.

According to Debian #Debian Bug report logs for “786909 – chromium: unconditionally downloads binary blob” Chromium even when built from source code still try to inject binary blobs – proprietary software – on your system without notifying the owner of the system where it runs. So we cannot really trust it anymore, we shouldn’t consider Chromium as “software libero” (or libre or Free-as-in-freedom-software)

That’s not a good.

 

Gratuito a Tutti i Costi

Sorgente: Gratuito a Tutti i Costi | MadBob

Come tutti ben sappiamo, purtroppo, negli anni si è ampiamente diffuso il binomio “software libero = gratis”

Forse sarebbe opportuno provare a sopperire a questo luogo comune del software libero “gratuito a tutti i costi”, per dare maggiore risalto alle sue effettive proprietà, ed optare per una strategia di comunicazione anti-ciclica. Mentre tutti regalano (o almeno fingono di regalare, ma il risultato percepito è lo stesso…), si dovrebbe porre l’attenzione sul fatto che il software libero – in qualità di software, e dunque prodotto ingegneristico per la cui produzione sono necessarie risorse – abbisogna di supporto, certamente di carattere tecnico (patch, traduzioni e documentazione sono sempre molto gradite) ma anche e soprattutto di carattere economico.

On being pro GPL

That’s am interesting point of view on the never really settled arguments between copyleft and non copyleft software licences.
http://m.slashdot.org/story/297041

He says, “I am not only pro-copyleft, I am also pro-permissive licensing. The difference between these is tactics: the first tactic is towards guaranteeing user freedom, the second tactic is toward pushing adoption. I am generally pro-freedom, but sometimes pushing adoption is important, especially if you’re pushing standards and the like. But let’s step back for a moment. One thing that’s true is that over the last many years we’ve seen an explosion of free and open source software… at the same time that computers have become more locked down than ever before! How can this be?

How To Make a Site Private In WordPress Multisite

Sometimes you just want to have a private log, a diary of your own. Once upon a time you would have written it on a paper diary. In more recent years you would have created a file or a set of files on your own storage. Nowadays we use multiple devices, a private blog may allow you to record feelings and thoughts you want to keep private as soon as they spring in your mind.

This little WordPress plugin comes to solve this requirement.

If you want to make a site private within your WordPress multisite network, the easiest thing to do is install the More Privacy Options plugin, available for free in the WordPress plugin repository. This plugin has an excellent reputation and is updated regularly.

It adds three more privacy options to the Settings >> Privacy page in the dashboard:

  • Blog visible to any logged in community member – “Network Users Only”
  • Blog visible only to registered users of blog – “Blog Members Only”
  • Blog visible only to administrators – “Admins Only”

From: How To Make a Site Private In WordPress Multisite – WPMU DEV

Stonex One

7 maggio 2017, aggiornamento: la cosa dovrebbe essere oramai nota ai più, ma codesta azienda ha mostrato di essere – e cerco di essere educato e non querelabile – molto fumo e poco arrosto. Questo secondo la mia modesta opionione. Ma pare essere condivisa da molti altri

Non è mia abitudine sponsorizzare telefoni ma per la Stonex devo fare un’eccezione. Perché ora oltre a voler fare un telefono “bello” e “sciccoso” cominciano a mostrarsi seriamente interessati a dare libertà ad utenti e sviluppatori. Ora mi direte voi se queste specifiche sono “di alta gamma”, se sono confrontabili a telefoni “alla moda” ma blindati come l’iPhone6 o il Samsung S6. Non è tanto importante che sia di alta gamma, ma il fatto che sia possibile avere il controllo ed installarci quello che si vuole. Insomma è rootable.

First slideCARATTERISTICHE TECNICHE #StonexOne

Caratteristiche #StonexOne

Camera Sony IMX230 da 21Mpx (5344×4016) con 192 punti di messa a fuoco del tipo a rilevamento di fase. CMOS da 1/2.4″. Tecnologia HDR integrata anche nei video. Messa a fuoco automatica ad alta velocità per oggetti in movimento. Alta qualità di acquisizione immagini delle aree chiare e scure anche nelle scene in controluce. Registrazione video con risoluzione 4K a 30 FPS, fino a 1080p a 60 FPS e lo slow motion fino a 720p a 120 FPS.

Display AGC Dragontrail da 5.5″, Quad HD con risoluzione 2560×1440 e densità a 534dpi.

Batteria da 3000mAh removibile.

Queste non sono tutte le caratteristiche ma son quelle che io ho trovato rilevanti e che mi sembrano notevoli. Ma soprattutto notevole è il prezzo, specialmente se confrontato con gli iPhone ed i Samsung:

Tuo a 299 €

Ma soprattutto e sopra ogni cosa il controllo ce l’ha il proprietario:

Nella nostra community possibilità di modding per UI (User Interface).

Ci potrete installare la versione di Android che vorrete voi.

Voi avrete i privilegi di amministratore.

Vedi questa discussione sul forum ufficiale. C’è già chi propone port di Ubuntu Phone e FirefoxOS

Cari i miei italiani amanti del software libero probabilmente questo telefono è quello che fa per voi.

E poi l’azienda è italiana. Italianissima. Anzi di più, brianzola, brianzolissima. Tanto brianzola che ha sede a Lissone e Monza. Tanto vicina a casa mia che alla loro sede ci arrivo in bicicletta in una decina di minuti. Per voi non conterà molto ma per me conta. Eccome se conta. Tant’è vero che ormai due anni or sono mi son turato il naso ed ho comprato l’Ultra, che oramai è fuori produzione da un pezzo ma che ancora mi dà molte soddisfazioni.

Ecco, ora sò cosa regalare. L’unico rammarico è che col lavoro che faccio 5,5″ è davvero troppo grandicello e soprattutto andando per cantieri sporchi e fangosi lo rovinerei sicuramente. Ma quasi quasi lo regalo a mia moglie….

Growing your VirtualBox Virtual Disk

Most people simply had to deal with proprietary software that more or less runs exclusively on Microsoft OSes. For example when I bought my Dell laptop I used the Microsoft license that I grudgingly had to bought to create a fully legal installation into a virtual machine as the physical machine never ran it. I did even the first boot using GNU/Linux. I spent the serial of my fully legally owned license to install in into a VirtualBox instance.

I underestimated the never ending space hunger of those OSes so I found useful this “Growing your VirtualBox Virtual Disk (The Fat Bloke Sings)” copied here just in case it goes offline.
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